Musica dalla spiaggia del paradiso by John Ajvide Lindqvist

autore:John Ajvide Lindqvist
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Narrativa horror e gotica
ISBN: 9788831739481
editore: Marsilio
pubblicato: 2015-06-30T22:00:00+00:00

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«Voglio fare qualcosa.»

Molly è seduta sul divano e rivolge a Lennart e Olof un’occhiata penetrante.

«Non abbiamo niente di adatto» risponde Olof. «Non siamo abituati a...»

Molly lo interrompe indicando la pila delle riviste. «Lì c’è qualcosa. Le pagine per i bambini.»

«Allora prendine una» dice Lennart, guardando fuori dalla porta, nella direzione in cui Peter è scomparso con Donald.

«Ma sono seduta» dice Molly rivolta a Olof. «Non puoi passarmela tu, per piacere?»

«Certo» risponde Olof, ignorando lo sguardo seccato di Lennart. Tira fuori una biro da un cassetto e la posa davanti a Molly insieme alla rivista.

Molly gli fa un sorriso dolce e cerca il gioco in cui bisogna unire i numeri con dei trattini per formare una figura. Olof si avvicina a Lennart, che gli dice a voce bassa: «Non ubbidire a quella bambina.»

«Perché? Cosa può esserci di male?»

Lo sguardo di Lennart significa: Aspetta e vedrai. Aspetta e vedrai.

La roulotte è piccola e i due contadini non vogliono restare seduti lì insieme a Molly, per cui si mettono a sistemare la cucina, anche se è già tutto in ordine. A Lennart viene in mente di controllare il frigorifero. Fruga con la mano e poi mostra a Olof una pallottola appiattita.

«Era conficcata nello sportello. Secondo te, di che tipo di munizione si tratta?»

È tanto per dire qualcosa. Sono entrambi inesperti in fatto di armi e di tutto ciò che le riguarda, eppure Olof rigira il pezzetto di metallo fra le dita. L’unico risultato è una spiacevole associazione con le pallottole che avevano trovato nel prato la volta che Holger Backlund aveva sparato alle loro mucche. Quelle che fortunatamente il vicino aveva sprecato.

«Non saprei» dice Olof, restituendogli il pezzetto di metallo come se gli avesse bruciato le dita. Poi i due contadini prendono una spugna ciascuno e cominciano a pulire ripiano e sportelli.

Molly è china sul suo gioco, concentrata. Mentre unisce i puntini, stringe la punta rosa della lingua tra le labbra. Senza sollevare lo sguardo, domanda: «Perché le mucche sono morte?»

Lennart e Olof si fermano immediatamente.

«Quali mucche?» le chiede Lennart.

«Le vostre mucche, ovviamente» dice Molly, continuando a unire i puntini.

«Le nostre mucche non sono morte.»

«Alcune sì» risponde Molly, tirandosi indietro per osservare l’opera compiuta. «Perché è successo?»

Lennart va verso il tavolo, china la testa e cerca di guardare Molly negli occhi. «Come lo sai?»

Lei fa una smorfia, come non fosse soddisfatta del risultato, e aggiunge altri due trattini. «L’avete detto voi.»

«No, non abbiamo detto niente.»

«Allora l’ho sognato.»

Aggrappandosi al tavolo, Lennart si inginocchia, in modo che il suo viso sia all’altezza di quello di Molly, che ha aggiunto ancora due trattini e adesso sembra soddisfatta.

«Senti un po’» dice Lennart. «Cosa vuoi?»

Molly lo guarda e sorride così tanto che il suo viso non è altro che un sorriso. «Cosa vuoi tu, piuttosto.»

«Io non voglio niente» risponde Lennart, e la sua voce si fa più scura. «Visto però che noi non abbiamo parlato delle nostre mucche, com’è che...»

Olof appoggia una mano sulla spalla di Lennart e gli dice: «Lennart. Adesso basta.»

«Sì» dice Molly. «Adesso basta. È meglio per te.

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